“Il sistema Gargano deve ripartire dall’orgoglio di rivendicare quello che è del Gargano”. L’ha detto Lucia Tancredi ieri sera presentando il suo ultimo libro “Gargano negli occhi” nella suggestiva piazza di San Francesco a Ischitella, ai piedi del centenario cipresso fossilizzato. La presentazione, all’interno del ciclo di incontri “Gargano RestArt 2020” promosso dall’amministrazione comunale di Ischitella, è stata introdotta dall’assessore alla cultura Valeria Disciglio e dal consigliere Mario Nino De Cristofaro.
Una raccolta di 19 racconti per i viaggiatori, che ben si differenziano dai turisti che “in generale si accontentano dei bordi delle isole, dove il mare lappa le spiagge”. Storie che scavano nell’essenza il Gargano, dal paese angelico di Monte Sant’Angelo al cuore della pietra di Apricena, dal presepe celeste di Peschici al mare scintillante di Omero delle Isole Tremiti. In Lucia Tancredi troviamo una raffinata interpretazione narrativa che in un certo modo fa ricordare le testimonianze dei viaggiatori ottocenteschi e d’inizi ‘900, quale Antonio Beltramelli e Nicola Serena Di Lapigio.
Argomento della serata è stato il racconto di Ischitella, dove sorge il sole e al tramonto fa spettacolo. Sul filo conduttore della rivendicazione della propria identità garganica, Lucia Tancredi ha trattato la vicenda dello storico e giurista ischitellano Pietro Giannone, considerato come un laico martire per la libertà. “Gli Ischitellani dovrebbero rivendicare Pietro Giannone – ha detto l’autrice durante la presentazione – e dire «Pietro Giannone è Ischitellano».