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La Puglia seconda in Italia per imprese agricole giovanili: sono 5.000 gli agricoltori under 35

Immagine di repertorio

(Coldiretti Puglia) – Sono 5mila i giovani agricoltori under 35 al lavoro nelle campagne pugliesi, nel segno della sostenibilità e della creatività, un serbatoio di “cervelli” determinante per il futuro dell’agricoltura italiane e del Paese. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del centro Studi Divulga, diffusa in occasione dei premi all’innovazione Oscar Green, al Villaggio di Udine, alla presenza, tra gli altri di Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti, Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, Enrico Parisi, Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani, con la partecipazione dei giovani di Coldiretti Puglia, guidati dal presidente regionale Donato Mercadante.

In valore assoluto la Puglia è al secondo posto delle regioni con il maggior numero di imprese agricole giovanili, secondo il Centro Studi Divulga, giovani agricoltori che affrontano il peso eccessivo della burocrazia e l’aumento dei costi degli ultimi anni, dimostrando però di rimanere i più resilienti nel panorama complessivo dell’imprenditoria giovanile. L’indirizzo produttivo più gettonato tra i giovani agricoltori risulta quello legato ai cereali (grano, mais, legumi da granella, ecc.) scelto dal 16% delle imprese, che precede ortaggi (13), allevamento (11), vino (11%) e olio (9%). Ma a distinguere le imprese under 35 è soprattutto la propensione a sfruttare le tante opportunità dalla multifunzionalità, introdotta nel 2001 dalla cosiddetta Legge di Orientamento, fortemente sostenuta dalla Coldiretti.

Si va dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Una rivoluzione che ha trainato anche la profonda mutazione della considerazione sociale del mestiere dell’agricoltore, come dimostra il fatto che quasi tre italiani su quattro (74%) che si dichiarano felici se i propri figli o nipoti lavorassero in campagna, secondo una recente indagine Censis.

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Non a caso – sottolinea Coldiretti – secondo l’ultimo rapporto della Rete Rurale nazionale la produttività media per superficie delle imprese giovanili italiane è pari a 4500 euro per ettaro, doppia rispetto a quella europea e francese, ma è superiore anche a quella della Germania e soprattutto della Spagna, grazie alla maggiore specializzazione in coltivazioni ad elevato valore aggiunto.

“Occorre sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che intende investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono. La burocrazia sottrae fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda ma, soprattutto, con l’inefficienza, frena l’avvio di nuove attività”, afferma il leader dei giovani della Coldiretti Puglia, Donato Mercadante, nel sottolineare che “vanno superate anche imposizioni legate a politiche green troppo spesso slegate dalla realtà. Ma occorre lavorare al contempo sull’accesso al credito, un fattore fondamentale per sostenere la realizzazione delle mille idee creative che nascono dalle imprese giovani, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione di prodotto e nella tutela dell’ambiente e della biodiversità”. (Coldiretti Puglia)

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