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116 volte grazie, 116 ucraini trovano accoglienza a Peschici e Vieste

Peschici, 12 marzo 2022 – Sguardo atterrito, nella mente il suono delle sirene e l’incubo delle bombe. Sono i 116 ucraini, per lo più donne e bambini, arrivati la scorsa notte a Peschici, dopo un lungo viaggio durato oltre cinque giorni a bordo di due pullman. In fuga da una criminosa e sanguinosa guerra che dal 24 febbraio scorso, data d’inizio dell’invasione russa in Ucraina, ha cambiato le sorti di una nazione e scosso gran parte del resto del mondo.  

Sono in cerca di un po’ di pace e di accoglienza, non si può vivere, né dormire, sotto un cielo incerto e fatale. Provengono da Charkiv, Kiev, Dnipro, Zhytomyr, Zaporizhia, Nikolaev, Sloviansk, Lviv, Poltava, Vinnitsa, Ternopil. Tutte città segnate dagli attacchi russi. Le loro storie raccontano momenti di angoscia e preoccupazione per chi, tra parenti e amici, è ancora sotto il rombo degli aerei, delle mitragliate e dei missili.

Merito di questa grande iniziativa umanitaria è dell’associazione U.C.M. Italy, che da anni ha in attivo diversi progetti di inclusione tra Italia e Ucraina, anche con tante università pubbliche ucraine. L’accoglienza è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale di Peschici e all’aiuto ed assistenza dell’ASL, della Protezione Civile e delle strutture ricettive di Peschici e di Vieste, che si sono rese disponibili ad ospitare i profughi.

All’arrivo, intorno alle ore 4:00, i 116 ucraini sono stati ricevuti presso la palestra comunale di Peschici, allestita di lettini e struttura medica dell’ASL per le opportune procedure sanitarie, coadiuvate dalla presenza del direttore socio sanitario di Vico del Gargano Matteo Cannarozzi De Grazia. Dopo l’effettuazione dello screening con tamponi, per valutare l’eventuale positività al Covid, soltanto due persone sono risultate positive, le quali è stato subito applicato il regime di isolamento e quarantena.

Articolo di Valerio Agricola, servizio a cura di Giuseppe Laganella, riprese e montaggio di Vittorio Agricola

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