in ,

I vincitori del Premio Letterario Tratturo Magno 2023

Cerimonia a Foggia, Palazzo Dogana

Sabato 25 novembre 2023, nell’ambito del “Festival del Tratturo” , che ha avuto come splendida cornice Palazzo Dogana, si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Tratturo Magno, organizzato dall’Associazione “Tratturo Magno 4.0” presieduta da Danilo Taddei. Un premio che, sin dalla sua nascita, si è gemellato con il “Concorso Letterario Il Rovo” di Cagnano Varano (Foggia).

Quest’anno la portata ed il respiro del Premio, finora limitato ad opere inedite in prosa e poesia, si è esteso alla saggistica, ribadendo la natura pluriregionale dei territori del Regio Tratturo Magno, protagonista, per secoli, di un’economia sostenibile che ha lasciato positive tracce, ancora visibili.

 “È bello ritrovarsi ancora insieme per questa Transumanza culturale densa di emozioni e ricca della vostra attenta partecipazione – ha esordito Rita Pelusi, coordinatrice della Giuria – Siamo giunti alla terza edizione, quest’anno il Premio è diventato internazionale, aprendosi ai discendenti degli emigranti italiani all’estero. Per questo nel bando erano presenti versioni in diverse lingue, spagnolo, portoghese, inglese, francese.  Per quanto riguarda la partecipazione degli Autori, possiamo dire con orgoglio che c’è stata una ulteriore crescita rispetto alle precedenti edizioni: il numero dei partecipanti si è triplicato e i lavori giunti sono davvero di ottima qualità per stile e contenuti. Quest’anno abbiamo dato vita alla sezione saggistica, perché, attraverso i saggi storici, vogliamo creare una banca dati, che salvi un evento culturale, storico e socio-economico importantissimo quale è stata la Transumanza. La traccia ricca ed articolata, parla dell’importanza di questo cammino, anche spirituale, fatto dai nostri pastori, tra l’Abruzzo, il Molise e la Puglia. E, proprio per comprendere meglio questo momento e indagare sul suo valore spirituale, ancora una volta i nostri autori si sono fatti aedi, hanno narrato e cantato le emozioni, i sentimenti vissuti dai pastori, ci hanno regalato perle di grande spiritualità, sottraendole all’oblio.  I nostri Autori hanno scelto stili narrativi diversi, ma tutti molto interessanti, hanno fatto correre sulle loro parole afflati di fede, di speranza, emozioni universali, comuni a tutti i popoli, ma al di sopra di tutto il bisogno di pregare, di avere dei riti, perché sono questi che rendono eterni i nostri momenti di vita e li salvano dall’ovvietà”. 

Prima di entrare nel vivo della premiazione, la Pelusi ha presentato gli altri componenti la Giuria tecnica, “meravigliosi compagni di viaggio”: Ottavia Iarocci, Teresa Rauzino, Sarah Pelusi, Francesco Paolo Vincitorio, Alessandro Di Loreto e Francesco Spanò.

E’ toccato ai giurati presenti in sala il compito di proclamare i vincitori delle tre sezioni della terza edizione del Premio Letterario Tratturo Magno: 

SEZIONE POESIA

Prima classificata: Maria Assunta Oddi con la lirica “Pastori oranti”, con la seguente motivazione:“Con un lessico ricercato e lieve, profondamente evocativo, la poetessa ci prende per mano e con austera soavità ci conduce negli spazi e nei tempi, fisici ed interiori, dell’esistenza del pastore, ci induce alla non semplice scoperta della sua profonda spiritualità, che si genera dall’incontro, spesso dalla fusione con la natura, incontaminata dura, ma anche meravigliosa, come una preghiera”.

Secondo classificato: Marco Laratro con la lirica “Per Croci di Tratturi”, con la seguente motivazione. “‘Con un linguaggio colto, dai toni a tratti onirici, il poeta con suggestiva maestria inonda l’atmosfera di spiritualità, la sublima con afflato letterario; la parola poetica si fa cammino interiore, la transumanza assurge a simbolo del viaggio esistenziale. La via percorsa dal pastore profuma di incenso catartico, alfine si sostanzia di umana sacralità”.

Terza classificata: Maria Pompea Carrabba  con la lirica “Sulle antiche vie della transumanza”. Motivazione Giuria: “Il viaggio del pastore inizia con uno sguardo al cielo, segno del suo protendersi verso un infinito indistinto e misterioso, che si reifica in un cammino terreno, in una natura bella si, ma pure aspra, fecondata da mille e mille esperienze di vita, che si intersecano col suo mondo racchiuso in un fazzoletto rammendato con amore, lo contaminano; così le nuove terre si fanno amiche, come le parole poetiche che mirabilmente celebrano questo passaggio”.

Per la Sezione Poesia sono state assegnate delle  Menzioni Speciali a:

Ernesto Settanni con la lirica “… e parli sempre meno”.

Motivazione Giuria: “A dire il mondo del pastore, fatto di riti, scanditi da azioni, frutto di sapienza ancestrale, da valori millenari che in esso si incarnano, inadeguati risultano le parole, il linguaggio liso; il silenzio è l’unico strumento di autentica, pura, assoluta comunicazione. la lodevole cura metrica e stilistica conferiscono pregio alla lirica”.

Rosa Francesca de Magistris con la lirica “Il buon ritorno a lei”. Motivazione Giuria: “In questa delicatissima e toccante lirica, Il pastore racconta e confida alle sue amate pecore, alle quali ha dato un nome, perché non meri mezzi di sostentamento economico, ma compagne di viaggio e di vita, i suoi pensieri, la sua grezza, ma profonda spiritualità, la sua ferrea volontà del buon ritorno a lei”.

Luigi Zampino con la lirica “Sonetto Magno come il Tratturo”. Motivazione Giuria: “La struttura metrica del sonetto si attaglia perfettamente alla celebrazione del viaggio del transumante, che carica e trasporta il bagaglio più prezioso, il suo mondo, non solo materiale, ma soprattutto spirituale, fatto di riti e affidamento ai suoi protettori”.

SEZIONE PROSA

Primo classificato: Lucio Zinni con il racconto “Unheimlich-Spaesato”. Motivazione Giuria: “Moderna, accattivante, audace l’idea letteraria da cui parte questo racconto, che narra la transumanza e tutto il suo mondo in maniera innovativa e da un punto di vista alternativo. L’autore ha osato nella creazione stratigrafica dei diversi piani narrativi, che si snodano progressivamente sul piano stilistico, per culminare in un climax, che chiama a raccolta i fondamentali di un sistema di valori atavico, vicino all’assoluto esistenziale”.

Secondo classificato: Costantino Piemontese con il racconto “La fiaba di Stellina e Mnemosine”. Motivazione Giuria: “Lo scrittore eleva ad aedo il suo fanciullo interiore, per dare vita alla creazione di una storia singolare, affascinante, magica, con un linguaggio al contempo primigenio, colto, surreale. È un viaggio meraviglioso quello che ci fa compiere nel mondo trasfigurato dai suoi valori, che rivestono l’utopia universale di meraviglia”.

Terzo classificato ex aequo: Dino Primante con il racconto “La tempesta e i transumanti”. Motivazione Giuria:  “Una giovane donna si fa pastora, per aiutare il suo uomo che è rimasto solo a condurre il gregge. Lo scrittore narra una storia d’amore, che si dipana tra le mille difficoltà della transumanza e della vita, che culminano in una notte in cui lei mette al mondo il loro bambino durante una tempesta, che li isola dal mondo, ma non li abbatte, perché la forza che deriva loro dal duro, faticoso, estenuante cammino sul tratturo e nella vita, si perpetuerà grazie alla loro creatura”.

Terzo classificato ex aequo: Ernesto Settanni per il racconto “Te lo dovevo”. Motivazione Giuria: “Questo racconto ci trasporta su un doppio piano temporale: il preciso momento storico, anno 1965, e quello atemporale di un sistema di valori incarnato dal pastore/studente, che irrompe, sia pure con discrezione e compostezza, nel primo, il cui spazio è quello di un liceo pugliese. Mirabile la dimensione narrativa, che fa emergere la grande lezione che Giuseppe dà, con la sola sua potentissima presenza, ai compagni, soprattutto a uno, l’autore”.

Anche per la Sezione Prosa  la Giuria ha deciso di dare delle menzioni speciali a:

Ella Clafiria Grimaldi per il racconto “Le Donne della Transumanza, Petronilla, l’abruzzese”.  Motivazioni Giuria: “L’incontro tra due generazioni, tra due donne, tra due realtà: una è l’incarnazione storica della Transumanza, l’altra si fa scrigno per custodirla e tramandarla; così il racconto si dipana per narrare una vita che diventa favola antica per la sua unicità; Petronilla, Nella l’abruzzese, donna della Transumanza racconta la sua storia con dovizia di particolari perché non cada nell’oblio e sia testimonianza per le generazioni future”.

Fernando Loretti per il racconto “Il Legame”.  Motivazioni Giuria: “Il ritmo incalzante della narrazione diventa percorso di vita, sfida, per salvare quello che si era quasi perso: il rapporto tra il protagonista e il padre, tra i dubbi e l’eco di insegnamenti da ricordare e far rivivere. In questo bellissimo spaccato di vita che corre su due piani narrativi, l’autore fonde efficacemente presente e passato, costruendo con piena consapevolezza un validissimo racconto breve”.

Graziana Di Nunzio per il racconto “Il coltello e il sasso”. Motivazione giuria: “I riti antichi e i loro simboli ci ricordano che la saggezza è fatta, più che di parole, di cose da custodire; un coltello e un sasso ereditati, insieme al loro valore ancestrale, diventano compagni di vita e strumenti per proteggersi nel e dal mondo presente, perché l’irrazionale e il sacro salvano dalla desertificazione di valori e sentimenti. Questo è il messaggio di speranza che questo coinvolgente racconto vuole trasmetterci”.

Maria Teresa Giammichele per il racconto “Il dono”.  Motivazione giuria: “Il sogno diventa veicolo di narrazione; Mirtillo, il pastore bambino del passato, insegna al suo coetaneo dei nostri tempi ad essere autonomo, gli insegna a vivere, narrandogli la sua vita di transumante. Questo racconto, intriso di tenerezza e valori, ci mostra come il passato, in questo caso quello legato alla Transumanza, sia ancora oggi e ancora domani e oltre, il maestro più bravo, in grado di ottenere risultati inimmaginabili, se solo avesse discepoli”.

SEZIONE SAGGISTICA

Prima classificata: Antonella Palumbo con il saggio “I culti di San Michele e San Giacomo lungo i tratturi”. Motivazione Giuria: “L’Autrice analizza in modo originale il rapporto tra i Tratturi ed i Cammini religiosi, con relativi riferimenti devozionali, localizzati nello spazio attraversato (comuni, chiese) e nei tempi della transumanza (stagioni). Pone particolare attenzione alle figure di S. Giacomo e S. Michele, collegandole al Cammino di Santiago, alla via Francigena, al cammino micaelico. La trattazione risulta interessante, coerente, ampia, anche in rapporto al progetto strategico di riuso dei Tratturi come nuovi “cammini dei pastori”; cammini di natura duplice, laica (economica, sociale, culturale) e religiosa. Si evidenzia la vasta documentazione bibliografica”.

Secondo classificato: Michele Eugenio Di Carlo con il saggio “Il dibattito di fine settecento lungo le vie erbose della transumanza”. Motivazione Giuria: “L’Autore dimostra una approfondita conoscenza degli eventi storici e delle tematiche inerenti l’argomento proposto. Si avvale di varie fonti documentarie e storiografiche, sviluppando una trattazione ricca, puntuale, coesa e originale.  Ampia bibliografia”.

Terzo classificato:  Ruggero Dibitonto con il saggio “Transumanza e tratturi dall’Abruzzo alla Puglia”. Motivazione Giuria: “L’Autore tratta il fenomeno millenario della Transumanza, richiamando dati storici, economici, sociali, mostrando buona conoscenza bibliografica ed evidenziando l’importanza delle quantità in gioco, in termini sociali ed economici. La disamina rende con linearità questioni complesse”.

Anche per questa Sezione la Giuria ha deciso di dare delle menzioni speciali a:

Antonio Galeota per il saggio “Il pastore, produttore di ricchezza”. Motivazione Giuria: “L’Autore incentra il suo scritto sulla vita dura del pastore all’interno del sistema di economia-pastorale. Si evidenzia l’importanza delle precisazioni sulla natura del tratturo rispetto alle antiche vie romane e dei riferimenti alle attività artigianali del territorio lungo i tratturi. Valide le riflessioni sui tempi lunghi, con cenni ai cambiamenti sociali anche dopo l’unità d’Italia.  Sguardo d’insieme, sintetico”.

Paolo Labombarda per il saggio “Montagna madre”, Motivazione Giuria: “L’Autore, nel suo originale saggio/sceneggiatura, riporta dal punto di vista del cane maestro il viaggio di un gregge, dei pastori, con le loro masserizie, dei cani lungo un Tratturo tangente La Maiella; protagonisti sono le soste, i tempi, le atmosfere, umana e dei territori, nel tempo della transumanza annuale, la nascita di cuccioli di pecore e di cani”.

Giuseppe Vittorio del Buono per il saggio “Promemoria”. Motivazione Giuria: “L’Autore, nel suo coinvolgente “Promemoria”, svolge la trattazione attraverso episodi di vita vissuta, che hanno come riferimenti gli spazi dei tratturi ed i tempi della transumanza. Sono riportate con puntualità storica vicende interessanti che richiamano dimensioni familiari e sociali dei centri rurali, uno in particolare, San Paolo di Civitate, attraversati dai tratturi”.

L’evento è stato moderato dalla giornalista Antonella D’Avola (Antenna Sud).

Stralci dei testi vincitori delle Sezioni Poesia e Prosa sono stati interpretati dall’attrice teatrale aquilana Tiziana Gioia.

Su Youtube la diretta della Premiazione del Concorso Letterario Tratturo Magno 2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cosa ne pensi?

Vieste e il Trabucco di San Francesco sulla locandina del nuovo film di Pio e Amedeo

L’ufficio postale di Ischitella diventa ‘Polis’: ecco cosa cambia