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La Campanella del Sollievo suona ancora: la piccola Maya torna a casa dopo due anni di terapia

Era da poco stata dichiarata la pandemia, quando scoprirono che la vita della loro piccola Maya sarebbe cambiata completamente.

San Giovanni Rotondo, 13 giugno 2022 – Dal mese di dicembre, nel reparto di Pediatria Oncologica di Casa Sollievo della Sofferenza la fine delle terapie e le dimissioni definitive vengono scandite dai rintocchi della Campanella del Sollievo: per festeggiare il momento, il personale di reparto si unisce attorno al suo piccolo guerriero, che nella timidezza afferra la cordicella legata al batacchio e la scuote sorridendo.


Pochi minuti prima del suo “grande evento”, Maya osserva i pesciolini nel grande acquario posto all’ingresso delle due Pediatrie, mano nella mano con il suo fratellino Samuele. Ad osservarli da lontano c’è Sofia, la sorella maggiore che quest’anno compirà 11 anni mentre mamma Elisa e papà Giuseppe sono sulla soglia della porta verde dalla quale si accede alla pediatria oncologica, reparto che conoscono da ormai due anni.

Era da poco stata dichiarata la pandemia, quando scoprirono che la vita della loro piccola Maya sarebbe cambiata completamente. «Abbiamo scoperto tutto in seguito ad un esame del sangue, che facemmo di routine alla nostra bambina – racconta Elisa – all’epoca aveva poco meno di due anni e il controllo periodico era consigliato. Maya stava bene, non aveva mai avuto sintomi strani e non ci saremmo mai aspettati di ricevere invece una diagnosi di leucemia linfoblastica acuta».

Grazie al consiglio di un amico fraterno si diressero in Casa Sollievo: il reparto di Oncologia Pediatrica, già fortemente protetto a causa del Covid, permise l’accesso ad un solo genitore.
Mentre la piccola forte Maya rispondeva nel migliore dei modi alle terapie, regalando sorrisi a tutto il reparto, a casa papà Giuseppe aiutato dai nonni seguiva Sofia e Samuele, che al momento del ricovero aveva soli cinque mesi.


Finalmente dopo due anni di terapie e controlli possono tornare tutti insieme a casa: «gratitudine per questo reparto e fede e speranza guideranno i nostri passi presenti e futuri» concludono Elisa e Giuseppe.


È la lettera di Sofia a suggellare il saluto definitivo al reparto: la sua voce, le mani che applaudono, gli abbracci della famiglia e gli occhi pieni di gioia delle mamme lì presenti fanno da cornice a quei fragorosi rintocchi: la Campanella del Sollievo suona ancora, la piccola Maya ha vinto.

La lettera di Sofia

ABBIAMO VINTO!
Cara sorellina mia, tu se una bimba super forte hai lottato per questa bruttissima malattia e finalmente in questi 2 anni ci sei riuscita. Io ho sempre cercato di darti forza e coraggio e spero di esserci riuscita. Tu mi dai sempre coraggio quando mi viene a mancare, mi proteggi e quando non ho più il sorriso tu me lo fai ritornare. Ti voglio bene e grazie. Io ringrazio tutti quelli che ti hanno aiutata a combattere, prima di tutto il Signore e Angelo Antonio per la sua mano. Ringrazio nonna che ha pregato mattina e sera per te e nonno che ti ha sempre regalato un sorriso con le sue battute, tutte le zie, gli amici che hanno creduto in te a mamma e papa che non ti hanno mollato un secondo facendo di tutto per te, ma soprattutto i dottori e gli infermieri perché ci hanno messo tutto l’impegno per curarti e un domani quando saprai e capirai tutto questo in qualche modo li ringrazierai. Io invece li ringrazio ora per averci aiutato per tutto quello che avete fatto per lei. Grazie di cuore a tutti voi. Bhe Maya ora non capirai cosa sta succedendo ma di sicuro quando ti farai più grande capirai che i dottori che ti hanno curata sono i migliori del mondo.
Penso che per vincere bisogna fare squadra e noi tutti siamo stati una squadra vincente.
Grazie!

fonte: operapadrepio.it

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