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Quando sul Gargano non c’era Halloween e si girava per le anime dei morti

Corrain ha indagato sulle forme del culto dei morti in varie località garganiche, trattando anche le tradizioni legate al 2 novembre.

Un’interessante ricerca etnografica sulla cultura spirituale, sulle manifestazioni della religiosità popolare, tra credenze e superstizioni, è stata condotta da Cleto Corrain, noto antropologo autore di numerose pubblicazioni incentrate anche sul Gargano. Nel suo saggio “Ricerche etnografiche nel Gargano” del 1962, Corrain ha indagato sulle forme del culto dei morti in varie località garganiche, trattando anche le tradizioni legate al 2 novembre.

Riportiamo di seguito tale paragrafo in forma integrale.

Al culto dei morti si ricollegano le costumanze relative alla festa (2 novembre) ed alla vigilia relativa. Mi riferisco a dati rilevati nel Gargano meridionale ed orientale. Si ritiene che le anime dei defunti siano normalmente presenti nella casa; le loro immagini fanno corona all’effigie del santo protettore. Ma di esse ci si occupa con particolare fervore nella suddetta festa e nella sua vigilia. Cominciamo dal primo centro del versante: Rignano. Bambini e giovanotti girano per il paese chiedendo cose mangerecce, in omaggio all’anima de li murti. Lo stesso avviene a S. Giovanni Rotondo, ma con la variante che i bambini sogliono appendere la calza all’interno della porta per avere i doni dai morti, anche in questa occasione: in tutto il Promontorio la Befana è rappresentata dai morti. A Montesantangelo le schiere di ragazzi chiedono caldarroste o dolci, gridando: anime murte. Nella medesima località ed a Vieste è usanza, la sera di Ognissanti, di porre sulla tavola un pezzo di pane e dell’acqua per la fame e la sete dei trapassati. Ancora a Vieste, questa festa, sembra essere l’unica adatta per le strenne dei morti; il che non avviene per il resto del Gargano. Sulle tombe non vengono collocati fiori, ma lumini; vi cresce, ospite gradito, il rosmarino.

Estratto dalla “Rivista di Etnografia” (XVI: 1962) – Napoli 1963

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